RunFedeRun | IL DIGIUNO BREVE… ma cos’è e a cosa serve?
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IL DIGIUNO BREVE… ma cos’è e a cosa serve?

Il digiuno breve in pratica è una tecnica… che sfrutta i segnali del cibo!

 

Ci sono due tecniche di stimolo al dimagrimento che sfruttano il segnale del  DIGIUNO BREVE o

SHORT FASTING
In entrambi i casi si stimola la produzione di una particolare proteina (FSP27) che favorisce lo scioglimento del grasso (lipolisi) conservando o aumentando la massa muscolare.
Si tratta di uno dei segnali più innovativi degli ultimi anni e molte ricerche confermano che il suo effetto dura nel tempo.

 

 

Anche solo 2 giorni di short fasting possono mantenere il loro effetto riequilibrante sul metabolismo dei grassi anche negli altri giorni della settimana.

Si tratta di un principio innovativo dalle solide basi scientifiche che guiderà la ricerca clinica sui segnali del cibo anche nei prossimi anni.

2 sono gli schemi possibili :
SCHEMA 1

inserimento di 2 o 3 giorni non consecutivi alla settimana in cui il contenuto calorico della giornata sia mantenuto tra le 600 e le 800 calorie.
Ogni giorno di questa dieta deve essere rigorosamente seguito da una giornata di assunzione alimentare libera, non misurata, che segua però sempre le indicazioni di base che sono raccolte nell’articolo “Nutrirsi bene”.

SCHEMA 2

inserimento di 2 o 3 giorni non consecutivi alla settimana in cui la giornata alimentare prevede una prima colazione caloricamente libera, che segua però sempre le indicazioni di base raccolte nell’articolo “Nutrirsi bene”.
Poi va consumato un pranzo meno ricco della prima colazione, in modo da mantenere lo stimolo corretto sulle citochine giuste e infine, dalle 15 o dalle 16 smettere di mangiare fino alla mattina del giorno successivo.

Mantenendo cioè almeno 15 ore e fino a 18 ore di digiuno prima di rimangiare, anche abbondantemente, nel momento più adatto della giornata, cioè la mattina successiva.
Nel nostro centro usiamo spesso uno schema misto, che prevede, ben distribuite nella settimana, la utilizzazione di due “salti della cena” (16-17 ore di digiuno) e di un giorno di controllo calorico, oppure l’inverso, cioè due giorni di controllo calorico e un giorno di “salto della cena”.
Si tratta di schemi molto ben gestibili e in cui va semplicemente rivalutata l’attività serale.
Se c’è da tenere una conferenza alla sera o si deve lavorare a lungo per completare la stesura di una relazione o di un articolo, è meglio evitare la giornata di short fasting o ipocalorica.

La migliore risposta si ha andando a letto un po’ prima e dormendo per tutta la notte.

 

In genere l’effetto lipolitico si evidenzia con la necessità di eliminare acqua metabolica con una “pipì” aggiuntiva, che risponde al nuovo stimolo dimagrante.
Qualche trucco operativo
Il primo suggerimento è di bere acqua abbondante durante il periodo di “salto”.
Il primo giorno in cui si mette in atto questa pratica si può avere un discreto senso di fame, legato alla abitudine ad introdurre comunque cibo, ma dopo il primo giorno e la sensazione di benessere successiva alla prima colazione fatta dopo il “salto”, si acquisisce la percezione di fattibilità di questa tecnica e si supera facilmente il senso di fame transitoria che attiva FSP27.
È indispensabile che lo stimolo di FSP27 avvenga durante le ore di riposo per ottenere una effettiva azione lipolitica.

 

Le indicazioni usuali sono per una prima colazione molto ricca, un pranzo medio e una cena molto leggera. Se al posto della cena leggera, semplicemente si “saltasse” la cena, si metterebbe in atto esattamente quello che il digiuno breve richiede, raggiungendo le 15-16 ore di digiuno prima di rifare la prima colazione del mattino.

ESEMPI
un giorno di controllo per l’attivazione di FSP27
SCHEMA  1
Prima colazione (350 calorie) con 40 g di fiocchi di avena con 100 ml di latte di soia o 80 ml di latte intero e 5 mandorle; 100 g di gamberi alla piastra, 100 g di fragole al naturale.
Pranzo (190 calorie) con 1 pomodoro, 30 g di riso integrale, 30 g di mozzarella.
Cena (110 calorie) con 80 g di pesce spada, 1 pomodoro, 10 g di capperi.
SCHEMA 2
Prima colazione (senza limite calorico, guidata dal corretto senso di fame) in cui proteine, carboidrati e fibra siano ben distribuiti come indicato nel capitolo sul “Nutrirsi bene”.
Pranzo (sempre senza limite calorico, poiché in qualche tempo si stabilizza una capacità di ridurre le quote di cibo introdotte grazie ad una azione sui centri della fame) da gestire con lo stesso criterio descritto per la prima colazione.
Dal pranzo in avanti, per almeno 15 ore successive, solo acqua, tisane, caffè o tè non dolcificati.

La scelta dei segnali appropriati da inviare all’organismo attraverso il cibo potrebbe diventare uno degli strumenti più efficaci per contrastare sul piano clinico l’epidemia di obesità che sta affliggendo i paesi industrializzati.
Lo studio dei segnali positivi indotti dal digiuno breve (o dallo schema ipocalorico temporaneo appena descritto) e non certo dal digiuno protratto (che genera sempre effetti compensativi ingrassanti) ha raggiunto una valenza di documentazione scientifica di altissimo spessore e obbliga chiunque ne voglia discutere a confrontarsi non più su ipotesi, ma su dati reali.

 

La descrizione degli effetti di FSP27, diversi a livello epatico e a livello del tessuto adiposo, è stata già affrontata e descritta alla fine dell’articolo “FSP27 e le 15 ore che fanno dimagrire” e si rimanda a quelle pagine per la descrizione specifica della sua azione.
Probabilmente si dovrà fare un passo ulteriore nella lettura evoluzionistica del rapporto con il cibo, per arrivare a comprendere sempre di più quali segnali siano i più efficaci e utili per la salute dell’organismo, per trasportare in ambito clinico le conoscenze sperimentali.
Questo non significa che tutti debbano seguire questo tipo di protocollo, ma che la sua conoscenza rappresenta un possibile strumento efficace e innovativo da applicare oggi in tutti i pazienti in cui serva accentuazione dell’effetto lipolitico.
Non si tratta di una nuova dieta ma della comprensione dei segnali che possono caratterizzare la miglior dieta individuale possibile, in modo che si possa mangiare abbinando gusto, piacere, soddisfazione e dimagrimento al tempo stesso.